CHIEDERE AIUTO

Una riflessione che mi interessa condividere con voi, è quella della richiesta di aiuto.

Abbiamo lavorato su questa questione in una delle ultime lezioni di Counseling Psicosintetico.

Tu chiedi aiuto?

Quanti di noi sono veramente capaci di chiedere aiuto?

Nella nostra società si è un po’ abituati a fare tutto da soli, sono premiate le persone “forti”, quelli che “non devono chiedere mai”.

Spesso non si chiede aiuto per orgoglio.

In tutte le religioni c’è la pratica di chiedere l’elemosina, la cena ai membri del villaggio o le offerte per il tempio.

Non è un caso che ci sia questa pratica, perché non è facile chiedere.

Per chiedere bisogna essere umili.

Bisogna ammettere di non essere forti, di avere delle debolezze.

Io sto imparando a chiedere aiuto, soprattuto grazie a mio figlio. Crescere un bambino non è cosa da poco. Ci vuole moltissima energia, devi essere sempre presente, giorno e notte. È molto faticoso anche fisicamente.

C’è un detto africano che dice: “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”.

È vero. Noi moderni occidentali siamo molto soli. Le famiglie sono sole, le donne sono sole e hanno un carico da novanta, i papà sono soli, anche i nonni spesso vengono sovraccaricati.

Questo detto mi è piaciuto molto perché mi ha alleggerito dall’idea che avrei dovuto fare tutto da sola.

Io ammiro molto la cultura africana, in particolare ho trascorso alcuni giorni in un villaggio spirituale Sufi in Senegal. Un giorno dissi ad Aissa, la moglie (francese) del capo spirituale (senegalese) del villaggio di N’dem: “Non so come hai fatto a fare 6 figli, io sono distrutta con uno!”

Lei mi rispose: “In Africa si può, non ero mica in Italia!”.

È vero che lì i bambini sono un po’ di tutti, c’è sempre qualcuno che da un occhio: possono essere i fratelli grandi, gli zii, le donne e gli uomini del villaggio. E se lui piange qualcuno accorre a prenderlo in braccio e a consolarlo…tutti quelli più grandi di lui ne sono responsabili.

Questo non vuol dire che dobbiamo trasferirci per forza in Africa, ma penso sia importante che la neo mamma riconosca alcune cose:

1) Non è naturale essere sola a crescere un bambino, è una pratica diffusa nella nostra cultura, ma non è così nella maggior parte delle culture tradizionali e non era così nemmeno da noi in passato. Quindi se sei stanca ci sta.

2) Cerca di creare una rete di aiuti a seconda dei mezzi che hai: nonni, babysitter, amici, amiche, ludoteche comunali, Parcogiochi. È importante che non rimani a lungo sola con bimbi piccoli.

3) Non puoi fare tutto da sola: cucinare, fare le pulizie, stirare, stare dietro al piccolo, fare la spesa.

4) Fai come me: chiedi aiuto! Investi 20 euro a settimana in una donna delle pulizie, fai la spesa online, chiama tua mamma, tua sorella, o un paio di amiche che ti diano 2 ore libere al giorno (ma non per stirare!)

Grazie a Lorenzo, che oggi fa 8 mesi, ho già imparato molte cose, e chiedere aiuto è una di queste. Quando sei distrutta e devi andare avanti lasci andare l’orgoglio, e poi ti accorgi che così facendo sei cresciuta, non hai espresso debolezza ma forza, e succedono anche piccoli miracoli!

 

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