IL BAMBINO GIOIOSO

Tutti noi abbiamo dentro un bambino o una bambina gioiosa.

Questo bambino è un dono prezioso è la parte più autentica di noi, è importante sapere che c’è, è fondamentale farlo felice così lui ci aiuterà a riscoprire la gioia.
Come si fa a fare felice questo bimbo o questa bimba? Con la creatività.

La bella notizia è che tutti noi siamo creativi perché tutti noi siamo stati bambini. I bambini sono creativi per natura: cantano, ballano, inventano storie, grazie a un legnetto preso per terra o a un filo d’erba mettono in scena le più esilaranti avventure drammatiche.
I bambini andrebbero sempre incoraggiati nel loro essere creativi, bisogna preservare la loro spontaneità di gioco senza deriderli, senza giudicarli. Esprimere un giudizio stroncante o sminuire i giochi dei bambini significa creare in lui o lei una ferita che si porterà avanti in età adulta. Tutti noi siamo stati in parte bloccati da giudizi e critiche: i nostri genitori, le maestre a scuola, un’insegnate di musica, la maestra di danza….e chi più ne ha più ne metta. Queste persone, inconsapevolmente, hanno fatto un grande danno alla nostra creatività e così molti di noi si trovano ad aver chiuso in cantina la loro bambina o il loro bambino gioioso, che a furia di stare là dentro si è sentito triste e solo.

Da alcuni anni conduco gruppi di sblocco creativo liberamente ispirati al libro La via dell’artista di Julia Cameron e alle mie esperienze di teatro e danza. Basta poco ad accendere la creatività nelle persone: queste parti di noi non vedono l’ora di usciere allo scoperto, di essere nuovamente incoraggiate e di divertirsi, di dire “Ehi ci sono anch’io!”. La gioia che scaturisce dal lavoro sulla creatività è una fonte enorme di energia che ci sostiene, che ci fa scoprire di nuovo il lato bello della vita e le sue meraviglie.

Se ripenso alla mia infanzia ricordo io e mia sorella che giocavamo in salotto mettendo su i vinili 33 giri con le canzoni anni ’80: facevamo balletti improvvisasti, coreografie, capriole, inventavamo storie di mondi immaginari.
I bambini possiedono una grazia naturale che gli adulti non hanno più, guardare un bambino che gioca, canta e balla è riscoprire la bellezza.

Durante i miei gruppi metto delle musiche latinoamericane o bob Marley o qualche canzone allegra che ascolto in quel periodo e faccio ballare gli allievi: la regola d’oro è essere ridicoli il più possibile! Ci hanno talmente inculcato le nozioni di stare a tempo, di tenere il ritmo, di essere coordinati che per forza nessuno si sente più in grado di ballare in pubblico. Se le persone sentono di poter essere ridicole, di non dover tenere il tempo, di non giudicare nè sè nè gli altri si sentono finalmente di poter ballare.
Dovete sapere che io canto tutto il giorno, ma siccome da bambina mi dissero che ero stonata, ho sempre quella convinzione sotto e anche se mi piacerebbe fare un corso di canto mi vergogno troppo. Il mio migliore spettatore è mio figlio di due anni e mezzo, a cui non importa se sono stonata, se sbaglio le parole…lui è contento e canta anche lui storpiando le canzone e infilandoci dentro parole come cacca e spussa, e così ci divertiamo da matti. In quei momenti so che è la mia bambina gioiosa che gioca e si diverte con lui!
Questa sera parte uno dei miei corsi, se volete venire siete ben accetti, altrimenti leggetevi il libro della Cameron La via dell’artista. Come ascoltare e far crescere l’artista che è in noi e iscriverti a qualsiasi corso vi ispiri: pittura, disegno, danza, balli caraibici, tango, improvvisazione teatrale, chitarra, canto, regia, scrittura creativa…e farete felice la parte più vera di voi!

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