SPAZZARE VIA I SENSI DI COLPA

Febbraio 3, 2018Eleonora Ievolella, Emozioni

In questo periodo la relazione con mio figlio quattrenne non è facile: con l’arrivo della sorellina è un po’ in crisi, ma non lo manifesta con ostilità verso la bambina ma con amore morboso. Ogni volta che la allatto ci salta intorno e le da mille baci, le mette le mani sul musetto, la accarezza o fa lo stesso con me in un mix di amore e aggressività. E così finisce che, anche se so che è normale, che devo evitare di sgridarlo, che bisogna dare molto amore e attenzione soprattutto a lui, alla fine faccio il contrario di ciò che “dovrei” fare e perdo la pazienza, soprattutto quando sbaciucchia la bimba pieno di virus influenzali.
Così immancabilmente mi sento in colpa proprio perché so che sto sbagliando, e più lo sgrido più la situazione peggiora: come un adolescente si chiude in camera sua, sbatte la porta e accende lo stereo.

I sensi di colpa possono essere utili o dannosi a seconda di come li “usiamo”.

Non sono utili quando si trasformano in senso di inadeguatezza: bisogna infatti distinguere le due cose.

Senso di colpa vuol dire che mi pento per avere fatto qualcosa che va contro i miei valori, senso di inadeguatezza (vergogna) vuol dire che penso di non andare bene come persona.

Il senso di colpa puo’ essere utile, il senso di inadeguatezza è deleterio.

Dico che il primo è utile perché è un campanello di allarme che ti dice: “cambia rotta”.
Se riesco a cambiare rotta senza passare a sentirmi inadeguata allora ha avuto una funzione positiva.
Se invece continuo a darmi addosso e dirmi che non vado bene allora diventa distruttivo.

Utilizzare il senso di colpa in modo costruttivo si può.

Ho riflettuto molto in questi giorni e ho capito che il problema del senso di colpa è che “la cosa ormai è fatta…” non si può tornare indietro.

Non poter tornare indietro nel tempo e cancellare quello che abbiamo fatto ci si fa soffrire.

Allora come fare?

Collezionando momenti felici.
Sì penso che questa sia la soluzione.

Se ormai ho sgridato Lorenzo non posso più farci niente, l’ho fatto: sono umana e come tutti gli esseri umani alle volte perdo la pazienza.
Però, per rimediare, posso inserire nella nostra relazione più momenti felici che vadano ad attenuare quelli infelici.
E così decido di addormentarlo io la sera leggendo delle storie che ci piacciono, e magari ascoltare delle canzoni insieme prima di dormire: spegniamo la luce e chiediamo a Siri (il comando vocale del telefono) “riproduci Buonanotte Fiorellino” oppure “Riproduci Rimmel” o “ Riproduci Sara di Bob Dylan” e così gli sto facendo conoscere delle canzoni che hanno segnato la mia adolescenza e giovinezza e tra noi sotto le coperte si viene a creare un momento magico.

Il segreto sta nel fare qualcosa che piace anche a me, così riesco a mettere delle emozioni positive in quel che facciamo e la mia gioia contagia anche lui. Quando Siri non capisce quello che chiediamo Lorenzo si piega in due dalle risate, in realtà quella è la parte che gli piace di più!

In questo periodo mi sento in colpa anche con Regina, la mia gatta storica che ormai ha 16 anni e non sta tanto bene, mi dispiace trascurarla per stare dietro “solo” ai bambini. Però anche con lei funziona l’azione positiva per scacciare via i sensi di colpa: quando la vedo lì un po’ mogia seduta da qualche parte mi avvicino le parlo, la accarezzo e le dico che mi dispiace non starle dietro come vorrei e che so che non sta bene, ma faccio fatica a fare tutto. Lei fa le fusa e io mi sento meglio.

Usare il senso di colpa per avvicinarsi al modello ideale che abbiamo in testa è molto costruttivo e impedisce che a lungo andare si insinui il senso di inadeguatezza.

Alla fine se penso ai momenti più felici della mia infanzia sono proprio momenti in cui i miei cari facevano qualcosa con me e si divertivano a farla: quando mio papà mi faceva fare “la giravoltola” alla fermata del pulmino dell’asilo, quando mia mamma si inventava delle storie di fantasia e ce le raccontava durante le passeggiate in montagna, quando mia nonna giocava a nascondino con me e mia sorella e ci cantava la canzone di Lady Oscar.
Magari hanno fatto anche tanti errori che mi ricordo e mi hanno segnato, però guai se nella mia memoria non ci fossero quei momenti felici.

Non rimuginiamo troppo sugli errori: aumentiamo il numero dei momenti felici con le persone che amiamo. Come mi disse un giorno mia sorella “l’importante è che prevalga il bene” 🙂

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COMMENTI

Nicoletta

Brava Eleonora ha centrato in pieno il problema dei sensi di colpa! Quanto mi sono utili le tue considerazioni su questo blog, per capire me stessa e per capire gli altri.
Condividere i tuoi pensieri sulle tue esperienze e’ molto utile, ti ringrazio.

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