LO SPIRITO DEL NATALE


Tanta gente a Natale è depressa e dice che questo periodo è il più triste dell’anno. 

Molti sono soli o hanno rapporti difficili con la famiglia e il fatto che il Natale sia la festa della famiglia per antonomasia fa sì che aumenti questo senso di mancanza. 

Ci sono poi i pranzi infiniti, molti si lamentano che devono fare i regali e non hanno abbastanza soldi, altri che devono stare a pranzo fino alle cinque del pomeriggio….e con tutti questi pandori e panettoni si ingrassa. 

L’altro giorno abbiamo rivisto il film A Christmas Carol, tratto dalla novella di Dickens… è un film bellissimo che ti rimane dentro: assistere alla trasformazione del vecchio Scrooge da tirchiaccio insensibile a vecchietto amabile è veramente coinvolgente.

In questo film lo spirito del Natale è una fiamma che possiedono i buoni e puri di cuore e che il vecchio Scrooge vuole spegnere con il suo cinismo. La sofferenza, la solitudine e l’ossessione per il denaro hanno reso Scrooge quello che è: una persona cattiva.

Noi tutti abbiamo una parte Scrooge che è stata ferita dalla vita e dagli altri, per questo facciamo fatica a godere il Natale. 

L’amore andato a male lascia il posto alla rabbia, come diceva Alberto Alberti. 

Nasciamo tutti puri di cuore e desiderosi di amare e di farci amare, nasciamo tutti con uno spirito del Natale grande e ardente. Poi ci scontriamo con la realtà, con le relazioni umane che sono imperfette: i nostri genitori, gli insegnanti, i compagni di gioco, i primi amori… collezioniamo piccole grandi delusioni che ci chiudono il cuore, e così perdiamo quello spirito del Natale, che non è altro che l’Amore puro che avevamo nel cuore. 

Per quanto possiamo avere una famiglia e degli affetti penso che una parte di noi rischia sempre di sentire uno scarto interiore tra l’Amore perfetto e le relazioni imperfette (titolo di un libro che sta leggendo Alberto). Sì, perché lo Spirito del Natale è l’Amore perfetto e noi siamo esseri umani che facciamo errori continuamente, che litighiamo, sgridiamo i bambini, che non riusciamo a dire ti amo, che non riusciamo ad abbracciare i nostri genitori, che scappiamo continuamente dalla nostra anima e da quella di chi ci sta intorno. 

Abbiamo paura, paura di amare

Per questo motivo il Natale è scomodo a molti. 

Ma il Natale ovviamente non è solo un periodo dell’anno, è una condizione dell’animo, è la capacità di essere Amore in Azione. 

Brava te che scrivi, potresti obiettarmi, tu sei Amore in Azione?  No, non lo sono, purtroppo, però mi piacerebbe molto esserlo.

Mi piacerebbe essere più in contatto con la mia anima e il mio cuore in ogni momento della giornata, mi piacerebbe lasciare andare la sofferenza e la negatività senza attaccarmi ad essa, come a volte accade. Mi piacerebbe essere più sensibile nei confronti di chi mi sta intorno. D’altronde siamo esseri umani imperfetti, e dobbiamo accettare tutte le parti di noi, anche quelle meno evolute.

 La novella di Dickens ci mostra però una cosa sottile e importante: Scrooge alla fine della storia, diventa gentile sì con i suoi parenti, ma anche e soprattutto con chi non conosce, con chi incontra per strada, con chi chiede aiuto. Esce con lo sguardo alto e saluta e sorride a tutti, canta con i ragazzi del coro, gioca con i bambini, fa un assegno al signore che chiede una donazione. 

Per sentire dentro lo Spirito del Natale, forse potremmo partire da lì: guardando tutti con amore, aiutando il prossimo, sentendo che il mondo è la nostra famiglia come dice il buon Jovanotti…e tutto il mondo è la mia famiglia oh-o, famiglia eh-e

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