UNA QUESTIONE DI VIBRAZIONI


L’altro giorno ero un po’ affranta perché quest’inverno è stato piuttosto pesante per via di mille virus che ci hanno contagiato: partiva Lorenzo con qualche malanno preso all’asilo, poi a ruota si ammalava Luce, poi io e infine Alberto. E così per mesi. 

“Ma perché ci dobbiamo sempre ammalare tutti, non dovremmo aver sviluppato gli anticorpi?” Mi chiedevo sconsolata. 

Ho deciso quindi di ritirarmi in una meditazione per cercare di capire il perché di questo periodaccio. 

Durante la meditazione è emerso che la malattia dei piccoli crea un po’ uno shock in noi adulti, più sono piccoli e più ci preoccupiamo, e la preoccupazione genera ansia, indebolisce il corpo. Poi si fanno le notti insonni, e per compensare la frustrazione magari si mangia male. Ed ecco che le vibrazioni energetiche scendono e si diventa stanchi, irritabili, si litiga e si entra in un clima stressante al ribasso dove non c’è posto per l’amore per la pace e per la gioia. 

Ho capito che ciò che più rafforza il sistema immunitario è la pace interiore e la gioia, per cui, quando un piccolo si ammala dovremmo immediatamente prenderci cura anche di noi: mangiare bene, fare piccole pratiche quotidiane che ci fanno vibrare su onde positive. 

Questo circolo virtuoso verso l’alto, o vizioso verso il basso, avviene sempre quando succede qualcosa di stressante e spiacevole, non solo le malattie di stagione. Anche essere preoccupati per il lavoro, per i soldi, per delle relazioni problematiche con parenti o amici… tutte queste cose ci indeboliscono e se non agiamo in fretta per rimetterci in pace ci troveremo scarichi e dentro il circolo dei “vizi compensatori” che abbassano l’energia. 

Quando la tua energia è bassa hai bisogno di una buona dose di VOLONTÀ per uscire da quello stato e  metterti a fare pratiche che ti fanno stare meglio. 

A me fa bene scrivere, fare yoga, fare meditazione, disegnare, fare una passeggiata lungo il fiume, andare al lago. Ciò che mi sembra mi faccia bene ma in realtà mi scarica è: stare su Facebook, guardare spesso il cellulare, mangiare dolci, chiamare amiche che stanno peggio di me e lamentarsi insieme. 

C’è una realtà sottile che ci governa sia che ne siamo consapevoli o meno: se siamo negativi attiriamo eventi negativi se siamo positivi attiriamo eventi positivi. Attenzione non vuole dire che devo far finta di stare bene quando sto male, e se ho la gastroenterite e mi chiedono “Come va?” rispondere “Benissimo!” Questo equivarrebbe a mentire a noi stessi e agli altri. Finiremo per generare una bella confusione mentale e per negare le nostre emozioni dolorose. Essere sinceri e dire la verità è il primo passo per stare bene. Però se io preferisco passare un’ora al telefono con un’amica lamentandomi di quanto sono sfortunata invece che ascoltarmi e darmi amore per uscire dal mio circolo vizioso non sto aiutando me stessa (né la mia povera amica!). 

La via giusta è dirsi per esempio: “Eleonora, che periodaccio! Cosa puoi fare per stare bene? Cosa ti farebbe felice oggi?”.

Questo semplice insegnamento non è mai abbastanza seguito. Tutti i maestri spirituali affermano che se stai male e se sei dominato da emozioni di rabbia, di tristezza e di ansia per prima cosa devi tornare a te stesso.

Devi cercare la pace. 

Muoversi nel mondo pervasi dall’ansia e dalla tristezza non può fare altro che generare altra ansia e altra tristezza e seminarla in giro. 

Se stiamo male dobbiamo fermarci. 

Abbiamo tutti gli strumenti interiori per trasformare le nostre emozioni. Una preghiera, una meditazione, scrivere un diario, passeggiare nella natura. 

Tutti possiamo fare qualcosa per noi. Solo se abbiamo fatto qualcosa per noi potremo fare qualcosa anche per gli altri.

“Se ad ogni bambino insegnassimo a meditare, elimineremmo la violenza dal mondo nel giro di una generazione” dice il Dalai Lama

Certo, saggissime parole, ma prima di insegnarla ai bambini dobbiamo praticarla noi!

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