I PRIMI OSTACOLI ALLA MEDITAZIONE

E’ inutile: appena si inizia una nuova attività subito sorgono i primi ostacoli che sembrano nati proprio per boicottare il raggiungimento dei nostri obiettivi.

A me capita, ad esempio, appena inizio a meditare: subito si materializzano dal nulla un insieme di ostacoli “esterni” e “interni” che cercano di distrarmi dal mio obiettivo.

In questo periodo sto meditando prestando attenzione al respiro ed alle sensazioni del corpo. Lo faccio la sera quando i bambini sono a letto che dormono e in casa c’è un po’ più di tranquillità. Ciononostante qualche ostacolo si presenta lo stesso.

Vediamone alcuni insieme.

Ostacoli esterni:

1.       GLI ANIMALI DOMESTICI

Chi ha animali domestici scopre immediatamente che questi non vedono l’ora di trovarci seduti per terra nella posizione del loto per venire a prendersi un po’ di coccole. Io ho un gatto che comincia a strufugnarsi sulle mani appoggiate alle ginocchia aspettando che queste gli facciano qualche grattino o carezza. Se anche voi avete questo problema, il mio suggerimento NON è quello di chiudere fuori gli animali, ma di approfittare di questo primo ostacolo per allenarvi: se rimarrete immobili l’animale capirà che in quel momento siete poco inclini a coccole e si accuccerà sonnacchioso vicino a voi senza più disturbavi (la pace che state sviluppando contagerà anche lui) e voi avrete raggiunto un primo livello di autocontrollo!

2.       LA POSIZIONE SCOMODA

“Com’è scomodo stare seduti a meditare! Se solo avessi un cuscino, se potessi appoggiare la schiena, se potessi stendere le gambe…”.

Quando si medita ci si può mettere comodi, come ad esempio sedendosi su un cuscino, ma anche così facendo dopo un po’ ci sentiremo di nuovo scomodi e ci verrà da cambiare posizione. Per carità, se stiamo veramente male possiamo muoverci, ma continuare a cambiare posizione non ci aiuta. Se invece manteniamo la posizione corretta (la posizione del loto) pian piano scopriremo che, anche se all’inizio sembra dura, poi è quella in cui staremo più comodi e per più tempo. In sintesi si tratta di cercare di tenere la schiena dritta, raddrizzandola un po’ per volta, rilassare le spalle e raddirizzare anche il collo tenendo il mento verso il petto. Per quanto questa postura ci sembri scomoda a lungo andare scopriremo che è la migliore sia per meditare che per stare seduti sulla sedia durante la giornata!

Ostacoli interni:

1.       MA QUANTO TEMPO E’ PASSATO?

Stare fermi anche 5 minuti a meditare non è per nulla semplice. Impostiamo il timer, ci mettiamo seduti comodi, chiudiamo gli occhi ma dopo pochissimi minuti cominciamo a domandarci: “Ma quanto manca ancora al trillo del timer?!?”.

Siamo così “reattivi” durante il giorno, così abituati a correre da una parte all’altra senza sosta, che fermarci per 5 minuti ci sembra quasi “un’offesa” verso tutte le 1.000 cose abbiamo ancora da fare. Quando ci domandiamo “Quanto manca?!?” possiamo ricordarci che ci stiamo prendendo un momento per noi stessi e proseguire con la meditazione, ritornando al corpo, tanto prima o poi il timer suonerà e potremo tornare alla nostra routine!

2.       LA MENTE CHIACCHERONA

Un altro ostacolo “interno” è la nostra mente, che anziché fare quello che le abbiamo chiesto, ossia mettersi in ascolto delle sensazioni del nostro corpo e del respiro, comincia a parlarci ininterrottamente delle cose da fare, delle cose che ci sono successe durante il giorno o il giorno prima, e delle preoccupazioni che abbiamo per il futuro. Tutti i pensieri che arrivano ci sembrano importanti e “della massima priorità”.

Sicuramente i pensieri che abbiamo sono importanti per noi e per le nostre vite, ma concentrarci su questi mentre stiamo facendo meditazione ci porta via dallo scopo per cui stiamo facendo quell’attività. Quando la mente comincia a distrarci con qualche pensiero mentre meditiamo, appena ce ne accorgiamo, potremo dire gentilmente alla nostra mente di concentrarsi sul corpo anziché sui pensieri: abbiamo tutto il tempo finita la meditazione per pensare vorticosamente ai nostri problemi!

 

Questi sono alcuni ostacoli che possono comparire quando meditiamo, ma come tutte le difficoltà della vita, gli ostacoli capitano per “allenarci”, per fortificare noi stessi e la nostra volontà.

Fare un momento di silenzio, ascoltare noi stessi, il nostro respiro, le sensazioni del corpo è un esercizio molto benefico per noi: forse subito non ci rendiamo conto dei benefici, ma dopo pochi giorni che pratichiamo potremo  cominciare a godere di una calma che si diffonde in noi anche durante la giornata grazie alla meditazione. Questo ha un ottimo impatto sul nostro umore e nelle nostre relazioni con gli altri.

 

Un altro articolo sulla Meditazione lo trovi qua: “UNA PRATICA PER LA FELICITA’: 5 minuti di meditazione mattutina”

 

“La meditazione non è un’evasione ma un incontro sereno con la realtà.”
Thich Nhat Hanh

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