IL CUORE PULSANTE DELLA SAVANA

L’altro giorno, in piena quarantena, chiamo la mia amica Manuela di Milano per un saluto. Mentre si ride e si scherza (con lei si trova l’humor anche nelle situazioni più nere!), mi confessa di stare spesso attaccata a una webcam in Africa dove si possono “spiare” gli animali che vanno ad abbeverarsi ad una pozza.

Immediatamente mi viene in mente il mio viaggio di nozze in Namibia e il Safari che abbiamo fatto al parco Etosha. Ricordo le zebre e gli impala, le iene, le giraffe, i rinoceronti, gli steembook, il mio mal di gola, e Alberto con la macchina fotografica alla ricerca della foto più sensazionale. Ai tempi non mi ero così entusiasmata a quel Safari, l’avevo trovato anche un po’ noioso. Oggi invece, dopo 9 anni, mi ritrovo in quarantena, subissata da un carico da novanta di cose da fare (pulizie, cucina, didattica a distanza, consulenze, intrattenimento bambini, cambio pannolino, addormentamento, liti da spianare, aperitivi su zoom, cene/pizze virtuali…), a ricercare piccoli attimi di quiete attaccata a quella webcam. 

Siamo in Kenia, al Tsavo East National Park e quella webcam ha solo due inquadrature disponibili: un totale della pozza con un grandangolo che schiaccia un po’ l’immagine, poi, quando un animale si avvicina, la camera, grazie ad un sensore, percepisce il movimento e zoomma più o meno a caso, cercando di inquadrarlo meglio… a volte ci riesce, a volte no. 

In questi giorni ho spiato più volte una famiglia di elefanti: quando arrivano tutti sono più di dieci, compresi due cuccioli meravigliosi che avranno meno di due di mesi. A ritmi cadenzati camminano lenti, bevono l’acqua, mangiano ciuffi d’erba, talvolta fanno il bagno. Insieme a loro entrano nella mia camera da letto tutti i suoni della Savana: grilli, mosche, stridii di uccelli. 

Un tempo lento, quasi infinito, un tempo meditativo, è quello che si può sentire là. È come lo stato di quiete pura che puoi percepire se ti fermi ad ascoltare il tuo respiro profondo: è il respiro del mondo, delle galassie, dell’Universo.

In questo tempo africano ritorno alle origini del cosmo e vedo i tramonti sul cielo piatto, e quasi non so come… sento l’odore dell’Africa!

Questi animali sacri, dall’altra parte del mondo, ignari di essere spiati, ignari del Coronavirus e del “lockdown”, ignari della paura degli uomini, della loro sete di potere, del dramma della nostra povera specie umana per la prima volta chiusa in gabbia, della nostra difficoltà di respirare per l’inquinamento e per il virus… ecco, loro proseguono la loro vita, con ritmi lenti sempre uguali, nella beatitudine e nella grazia, uno spettacolo che solo la Natura ci può regalare. 

Quella pozza in Africa diventa per me il cuore pulsante del mondo, un modo per tornare al Centro, dove c’è solo pace, amore infinito, e gioia.

“Ele guarda adesso, stanno facendo il bagno!” mi arriva un whatsapp di Manuela.

“Ora in Kenia ci sono gli elefanti!” messaggio di Fede nella chat di famiglia.

“Oggi alle 6 branco di elefanti, cervi, impala, tantissimi uccelli…meraviglioso!” scrive Marco, che si è svegliato apposta per collegarsi alla webcam.

“Quella webcam è la mia salvezza, cerco pace, mi collego e guardo, aspetto e sogno l’Africa”, mi scrive Anna.

Gli amici più sensibili si sono attaccati, come Manuela e me, a quella webcam. Senza che nessuno si spieghi il perché condividiamo un piccolo segreto, forse l’intima consapevolezza che anche noi, in fondo, facciamo parte di quel mondo che tanto ci manca.

“La felicità è vera solo quando è condivisa”

(Christopher McCandless)

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