MAMMA, SEI BELLISSIMA (….anche quando scleri!)
L’altra sera stavo litigando con Alberto.
Dopo dei mesi piuttosto sereni sono cominciati tre quattro giorni di fuoco in cui si sono riattivate vecchie ferite e il clima in casa non era dei migliori.
Eravamo in cucina che discutevamo animatamente mentre Lorenzo (quasi sei anni) era in sala a guardare i cartoni e Luce (1 anno e mezzo) un po’ giocava un po’ urlava e chiedeva attenzione.
A un certo punto è arrivato Lorenzo che, per interrompere il litigio, aveva spento i cartoni e, con un pretesto, ha iniziato a raccontare a suo padre qualche aneddoto dell’asilo. Dopo essere stato ascoltato per alcuni minuti il litigio tra me e Alberto è ripreso. Lorenzo se n’è andato affranto a lavarsi i denti: l’aneddoto dell’asilo non aveva funzionato.
In realtà, in qualche modo era servito a farci capire che era il caso di darci un taglio, anche se lo “scontro” avrebbe richiesto molto più tempo.
Mentre con fare nervoso mi stavo mettendo il pigiama, Lorenzo mi è venuto vicino e mi ha detto: “Mamma sei bellissima!”
L’ho guardato stupita, in realtà quando sono nella rabbia non sono il massimo dello splendore, ma poi ho capito. Cercava di rabbonirmi. L’ho abbracciato ridendo e gli ho detto che se io e il papà litighiamo lui non c’entra proprio niente, sono cose tra me e suo padre e basta. Lorenzo si è messo a ridere sollevato, e poi anche Alberto ha voluto sapere che cosa era riuscito a dire magicamente Lorenzo per modificare il mio umore.
Al di là del dispiacere e del senso di colpa che mi viene quando i bambini assistono a delle litigate ho comunque riflettuto molto su quest’episodio.
Non so come, ma Lorenzo ha ancora una volta toccato il punto: ha capito molto più lui di me e di suo padre messi insieme.
“Mamma sei bellissima” racchiude tutto il senso di un litigio tra marito e moglie.
Si litiga perché non ci si sente amati e riconosciuti.
In genere le donne non si sentono mai abbastanza belle e amate e gli uomini non si sentono abbastanza bravi e riconosciuti.
Se in cuor nostro ci sentissimo amati, belli e degni di valore probabilmente non litigheremmo. Provate a pensare all’ultimo litigio o incomprensione che avere avuto in famiglia o sul lavoro…sicuramente non vi siete sentiti amati o riconosciuti, tutto lì.
Lorenzo con due parole mi ha insegnato che se litigo è perché mi sento ferita, se attacco Alberto è perché vorrei sentirmi bellissima, vorrei sentirmi amata, e invece mi sento uno straccio.
Cosa posso fare allora per usciere da questa situazione?
La cosa migliore è riconoscere che nel mio cuore vivono ancora antiche ferite.
Dovrei cercare di darmi io per prima quell’amore che non sento arrivare da fuori.
Fondamentale è poi contattare il mio Sè, la parte divina che vive in tutti noi, che mi ama comunque anche se non sono perfetta e se faccio degli errori.
“Insistere sull’imperfezione preclude la crescita. Accettare la tua imperfezione come parte della tua umanità è crescere. Se tu puoi amare la parte di te che tu pensi sia imperfetta, questo può diventare un momento di trasformazione.”
Queste parole del caro Massimo Rosselli ci sono di conforto. Se accetto ogni parte di me posso veramente trasformarla e diventare davvero “bellissima”.
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