ASCOLTARSI PER AMARSI
In questo periodo sto riflettendo sul tema della stanchezza, del sentirsi scarichi e provi di energie cosa che ultimamente mi capita spesso.
Ci sono alcune tipologie di persone, quelle che Anita Moorjani chiama gli empatici, che tendono a disperdere la loro energia a seconda delle persone che frequentano: se le persone intorno a loro sono stressate, stanche o tristi gli empatici tendono a rilasciare la loro energia e fare di tutto per migliorare quella delle persone intorno. Tendono poi a assecondare i bisogni e i desideri degli altri per farli stare meglio. Tutto questo fa sì che il loro livello di energia scenda sempre di più e si trovino così in riserva energetica, stanchi e esauriti.
Se in più oltre ad essere empatico devi prenderti cura costantemente di qualcuno, dei genitori anziani, dei bambini, o se fai un lavoro in cui naturalmente ti occupi degli altri (medico, psicoterapeuta, counsellor) allora anche in quel caso dovrai attingere costantemente alla tua energia per aiutare gli altri e sarai quindi molto più a rischio di esaurirla.
Nell’ ultimo periodo nella mia famiglia ci siamo tutti ammalati di Covid, e in più abbiamo in casa una cucciolata di bellissimi Ragdoll per cui mi sono trovata, oltre a dover curare tutta la famiglia e me stessa, una volta guariti, ad aiutare i gattini nello svezzamento e a pulire i loro bisogni per tutta la casa perché non hanno ancora imparato a usare la lettiera, per poi aggiungere il recupero dei compiti di Lorenzo (terza elementare) e le normali faccende quotidiane. Insomma mi sono trovata in un frullatore e la mia energia ha iniziato a dissiparsi sempre di più. Ci sono periodi così, in cui devi stringere i denti e andare avanti aspettando che passino. Però ci sono anche delle strategie che bisogna imparare a mettere in atto per non disperdere tutta la propria energia per affrontare questi momenti critici, vediamone alcune:
- Ascoltarsi. Questa è la prima regola: tutti hanno richieste da fare, bisogni da appagare, desideri da esaudire, ecc. e ci si può trovare sommersi dalle richieste degli altri. Bisogna ritagliarsi momenti di silenzio e ascoltarsi, chiedersi: “Di che cosa ho bisogno? Cosa mi fa felice? Posso dire di no a questa richiesta?” A me capita a volte che sono talmente stanca e tirata da tutte le parti dalle richieste altrui che non riesco nemmeno più a capire di che cosa avrei voglia di fare e soprattutto di che cosa avrei bisogno. In questo caso è fondamentale prendere tempo, non dare subito delle risposte e magari fare una meditazione (vedi ad esempio la meditazione del Saggio nella sezione Video) che ci metta in contatto con la nostra parte Saggia. L’ascolto della parte più profonda di noi è l’unico modo per capire se una cosa ci fa stare bene o no.
- Saper dire di NO. Non possiamo accontentare tutti, e soprattutto, se noi siamo troppo stanchi e scarichi finiremo per far stare male anche gli altri. Se ho esaurito la mia energia sono più propensa ad arrabbiarmi e a trattare male le persone. Ricercare la propria felicità è il primo modo per fare felici anche gli altri.
- Non sentirsi in colpa, non giudicarsi. Se non accontento tutti, se non sono performante come al solito, se non vado a correre o a camminare, se non ho fatto yoga o meditazione, se non sono andata a quella cena, se non ho portato i bambini al parco, se, se, se….PAZIENZA! Prima devo recuperare la mia energia perduta, poi mi tornerà la VOGLIA di fare tutte queste cose. “Fare fare fare” perché ci sentiamo in obbligo è veramente controproducente. Certo alcune cose non posso esimermi da farle anche se non ne ho voglia, ma anche chiedere aiuto a qualcuno è un buon esercizio in certi periodi. Certe volte anche solo dormire di più, fare un riposino dopo pranzo, o stare sdraiati a letto ascoltando il respiro possono essere azioni di ricarica quando siamo veramente stanchi.
- Coccolarsi. Cura del corpo, musica rilassante, fiori in casa, incensi, andare dalla parrucchiera, mettere lo smalto, farsi un regalo, fare un bagno caldo, ordinare la spesa o la cena invece di portare pesi e cucinare se non ne abbiamo voglia, prendere un taxi invece che i mezzi, guardare un film che ci piace o una serie tv, o un cartone animato che guardavamo da bambini, leggere un libro… ecco questi sono tutti modi di coccolarsi. Quando ci occupiamo sempre degli altri dimentichiamo noi stessi e le “coccole” sono un modo semplice e veloce per dire alla nostra parte bambina: “ti voglio bene, so che ci sei anche tu!”
- Scrivere. Scrivere le pagine del mattino o un diario è un modo molto utile per focalizzarsi su di noi, sui nostri bisogni, sui nostri desideri. Consiglio di farlo tutti i giorni preferibilmente la mattina presto.
Quando siamo stanchi e stressati non ci stiamo amando. Per amarsi bisogna imparare ad ascoltarsi e ricordare che solo se sto bene io posso far star bene gli altri.
Se vuoi approfondire il tema dei “limiti” e il dire di “No” puoi leggere i seguenti Post:
SAPER METTERE I LIMITI (Clicca qui)
SAPER METTERE I LIMITI AI BAMBINI (Clicca qui)
Come dire di “No” al proprio capo? La via per mettere limiti sul lavoro. (Clicca qui)
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