TU SEI PERFETTO COSÌ COME SEI (anche se non ti sembra…)
Io non vado bene perché sono basso.
Sono alto 1 metro e 68 cm. e per un uomo essere alti 1.68 vuol dire essere bassi.
Se fossi alto almeno 1 metro e 70 o 1 metro e 75 allora sí che andrei bene.
Ci sono tra i 2 e i 7 centimetri che madre natura non mi ha dato che mi separano dalla felicità.
Non solo sono basso, ma dall’età di 25 anni ho cominciato a perdere i capelli ed ora ne ho proprio pochi. Li taglio con la macchinetta ogni 3/4 giorni ed a mio figlio non dico che sono senza capelli… ma che ho i capelli cortissimi! Lui ha 3 anni e mezzo ma ho paura che in realtà mi abbia già scoperto e, sotto sotto, sappia che sono pelato.
Quindi io non vado bene perché sono basso e pelato.
Ma non sono l’unico sulla terra che non va bene!
Ho un collega, Francesco, che é alto come me (o basso come me), ha i capelli ma é un po’ sovrappeso, sará sugli 80 chili. É grasso.
Lui non va bene perché é basso e grassottello. Ci sono 15 chili e qualche centimetro di altezza che lo separano dalla felicità.
Poi c’è Emanuele che é a posto come altezza, peso e capelli ma purtroppo é miope e deve usare sempre gli occhiali per vedere bene. Questi occhiali sono come una schiavitú per lui: se solo avesse gli occhi buoni allora sì che potrebbe essere felice. Deve andare in giro con quei vetri spessi 2 centimetri e se li toglie cala improvvisamente una fitta nebbia tutto intorno a lui…
C’è poi Davide che ha il naso troppo lungo, c’è Elisabetta che vorrebbe avere delle mani più affusolate perché le sue, dice, che sembrano quelle di un falegname, Manuela che si lamenta di avere le caviglie grosse e le gambe un pò a X, Sabrina che ha i capelli ricci e se li stira tutti i giorni con gran fatica per averli lisci (poi basta una giornata umida e le sembra di andare in giro con un rovo in testa) e Marta che ha i capelli scuri ma le piacciono biondi e sono vent’anni che va sempre dalla parrucchiera a fare la tinta perché con i capelli castani “non si può proprio vedere…”.
Insomma, molti di noi si sentono di non poter essere felici perché non sono a proprio agio con il loro corpo.
La 1° cosa che diciamo a noi stessi è: “Io non vado bene così come sono”.
Abbiamo tutti dei (foto)modelli in testa ai quali dovremmo assomigliare ma, siccome non ci avviciniamo neanche lontanamente a questi bei poster di cartone, ci critichiamo continuamente: se facciamo un aperitivo ci sentiamo in colpa per le calorie ingurgitate, se mangiamo due volte la pasta in due giorni sembra che dobbiamo ingrassare 10 chili, se salta l’appuntamento con l’estetista o la parrucchiera non si può uscire di casa…
Ma gli altri ci accettano per come siamo?
Bé, non sempre. Spesso infatti chi critica sé stesso finisce per criticare anche gli altri.
Così si innesca un bel circolo vizioso: critichiamo noi stessi – poi gli altri – la persona criticata si sente inadeguata e critica a sua volta qualcun altro – e così via…
Un mondo di persone felici 🙄.
Ad esempio venerdì ho incontrato un collega che non vedevo da mesi, Mario, che appena mi ha visto ha stretto la sua pancia tra le mani e mi ha detto: “Guarda qua che pancia! Ho messo su un sacco di chili…”.
Effettivamente era un po’ ingrassato, una (vecchia 😇) parte di me stava per dirgli: “Eh sì, sei proprio grasso!”.
Però un’altra parte di me ha pensato che come cerco di accettare i miei chiletti di troppo forse era giusto fare così anche con Mario, così gli ho detto: “Bé dai, é normale, ci sono periodi in cui dimagriamo e periodi in cui ingrassiamo…”. Questo mio approccio ha funzionato per un pó ma, appena Michele é entrato nel suo ufficio, Mario ha ricominciato a lamentarsi dei chili che aveva messo su nell’ultimo periodo e Michele ha ribattuto:
“Mamma mia se sei grasso, devi smetterla di mangiare come se non ci fosse un domani! E poi devi andare a correre, hai mai visto un maratoneta grasso?!?”
Al termine del confronto Mario era avvilito e arrabbiato con sé stesso, Michele invece sorrideva…
Oltre che per quelli che a noi sembrano “problemi fisici”, delle volte pensiamo di non andare bene per la nostra ‘condizione sociale’.
C’è chi dice di non essere felice perché é single e vorrebbe essere in coppia, chi perché è in coppia e vorrebbe fare la vita del single, chi perché non ha figli e chi invece perché ha figli e non ha più tempo per sé, chi perché ha un lavoro che non gli piace e chi perché non ha un lavoro ed è disoccupato…
Oppure perché ci sembra di non avere quello che vorremmo: la nostra automobile o il telefono cellulare sono vecchi, lo stesso vale per televisione, borsa, scarpe, giacca, computer, …
E se fossimo “giusti” così come siamo?
Insomma, essere felici oggi é molto difficile, essere in pace con sé stessi quasi impossibile, non essere giudicati dagli altri inverosimile!
Eppure, a ben vedere, ognuno di noi é unico, come un’opera d’arte originale, senza copie, ed è perfetto così com’é e con quello che ha.
Anche io, nel mio piccolo (1.68…), pelato e con le mie lentiggini, tutto sommato, sono un po’ un pezzo unico e posso essere grato di quello che ho.
Anche tu che stai leggendo sei perfetto o perfetta così come sei.
É perfetto Francesco, basso e grassottello ma molto simpatico, é perfetto Emanuele, miope ma che si preoccupa sempre degli altri, é perfetto Davide che, sì, ha il naso lungo, ma anche un sorriso che supera la grandezza del suo naso, sono perfette Elisabetta, Manuela, Sabrina e Marta… così come sono!
Anche tu sei perfetto o perfetta così come sei, anche se hai qualche ‘difetto’! (meglio ripeterci che andiamo bene, ce ne vuole prima di convincerci!).
Come dice Confucio: “Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso”.
Anzi, nella vita poi si imparano ad apprezzare anche i difetti delle persone che ci stanno vicine, e potremmo finire per scoprire che sono proprio i difetti a rendere le persone così uniche e speciali per noi.
L’essere umano, per definizione, ha dei difetti, noi li abbiamo e li hanno anche gli altri, ed è proprio questo a renderci esseri umani, meritevoli di attenzione, comprensione e amore.
I pregi ci avvicinano alle persone, ma sono i difetti a renderle uniche.
Bé, io non mi sono ancora accettato completamente, ma sapere che posso farlo mi aiuta giorno per giorno a stare meglio!
Alberto
PS: Ho raccolto in un poster alcune frasi per aumentare la fiducia in sé stessi.
Clicca qui per scaricarlo!
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