LA NATURA TI CURA
Sembrerà una banalità, ma non lo è affatto: la Natura ti cura.
La Natura cura il corpo, la mente e l’anima. Ho letto un articolo su Facebook in cui un tizio dice che se una persona malata torna a vivere nella Natura guarisce. Ora non penso sia tutto così semplice, però sono d’accordo che la Natura aiuta molto. C’è chi ama il mare, chi la montagna, la gente non si chiede perché, ci va e basta, perché ci sta bene.
Le persone dicono: “mi piace sciare, faccio immersioni, vado in barca a vela, ecc. ecc.” Certo alcuni sport saranno pure divertenti, ma quello che guarisce realmente secondo me è proprio immergersi nella Natura.
Penso che immergersi nella Natura sia un po’ come tornare al Divino.
Ho abitato tanti anni a Milano, una città che ho anche amato molto, dove ho incontrato le persone più importanti della mia vita, però c’è così poca Natura a Milano, è un peccato…pensate che bello se ci fosse un progetto per riportare la Natura a Milano…
Io abitavo sui Navigli, dove un po’ di Natura c’era: era un po’ nascosta qua e là, tra chili di cemento.
Poi la vita mi ha riportato a Verona, la città dove sono nata, e dopo un paio d’anni che eravamo qui siamo andati ad abitare sull’Adige.
È qui che ho capito quanto la Natura potesse essere curativa.
Quando passavo dei momenti difficili andavo a camminare sotto casa, sul Lungadige.
Tu cammini e il fiume scorre indisturbato, porta via i pensieri, le preoccupazioni: scorre scorre scorre. Se c’è il sole la luce che brilla sull’acqua si riflette tutto intorno e senti quel calore riscaldarti, anche se è inverno.
Ho sempre pensato che se c’è un Dio si fa vedere qui, sotto casa mia, nel riflesso del sole sulle onde, nei gabbiani che volano e planano felici, nei germani reali che affondano il musetto in acqua e che giocano a farsi trasportare dalla corrente.
Quando sei felice e vai a camminare lì, lungo il fiume, la tua gioia si amplifica, ti senti traboccare di gioia.
Quando sei ansioso lo scorrere del fiume ti calma.
Quando sei triste il suo movimento ti culla come una mamma, e il sole ti bacia la pelle, ti dice che ti vuole bene.
Se stai attraversando un periodo difficile ci vogliono giorni di camminate lungo l’Adige, non basta un’oretta. Però camminando lì, giorno dopo giorno, la mente si fa più calma e il cuore più sereno.
Ricordo quando era nato Lorenzo che io e Alberto eravamo stanchissimi, aveva le coliche e non dormiva la notte, io mi dovevo anche riprendere dal cesareo, ed era un’estate torrida. Stavamo chiusi in casa con l’aria condizionata a palla. Potevi solo uscire la sera, dopo le nove. Allora mettevamo il piccolo nella fascia e andavamo a camminare qui giù lungo l’Adige. I lampioni arancioni si riflettevano sull’acqua nera e una leggera brezza refrigerante saliva a riva. Così, giorno dopo giorno, siamo diventati più forti, ci siamo fatti guarire dal fiume, in qualche modo.
Un altro ricordo è un febbraio di tre quattro anni fa in cui ero abbastanza in crisi, quando non sto bene vorrei che tutto passasse velocemente, vorrei la bacchetta magica che cancellasse le emozioni tristi. Però non funziona così, più scappi più tornano. Ricordo che andavo a camminare lungo l’Adige da Castelvecchio a ponte Catena, avanti e indietro, cercando di essere presente, cercando di stare da sola, senza mettere un auricolare nell’orecchio e chiamare qualcuno. Poi, non ricordo dopo quanti giorni, a un certo punto era passato tutto, ero di nuovo tranquilla.
Ricordo quel film, Lo scafandro e la farfalla, di quel signore che in seguito a un ictus rimane paralizzato e scrive poi un libro con i movimenti oculari, un film super angosciante e bellissimo al tempo stesso. La scena che mi è rimasta più impressa è quando in quel centro di cura lo portano fuori all’aperto, con la sedia a rotelle e una coperta sulle gambe, e lui godeva del sole, e del vento, godeva della brezza del mare.
Quello che mi colpisce è come il contatto con la Natura arriva e risveglia la tua anima, qualsiasi sia la tua condizione psicofisica.
C’è una parte profonda di noi che può sempre godere della Natura.
Eleonora
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