CORRERE CON “ATTENZIONE”
Oggi sono andato a correre una mezz’oretta con un amico.
Ne ho approfittato per fare anche la pratica dell’attenzione.
La strada dove siamo andati a correre si prestava molto bene alla pratica essendo “il percorso della salute” un anello lungo circa un chilometro in mezzo al verde, con un prato al centro e gli alberi tutti intorno. E’ anche sopraelevato rispetto alla strada, quindi ti senti proprio in una piccola oasi.
La pratica dell’attenzione consiste nel concentrarsi sui 5 sensi:
- osservare quello che é intorno a noi – VISTA
- ascoltare i rumori – UDITO
- sentire i profumi – OLFATTO
- contattare le sensazioni del corpo – TATTO
In teoria ci sarebbe pure il GUSTO, ma correre mangiando non è una grande mossa!
Così, a parte chiacchierare un po’ col mio amico (quando il fiato c’è lo consentiva!), osservavo quello che c’era intorno a me e quello che sentivo:
- il cinguettio degli uccellini sugli alberi – UDITO
- il sole che scalda la pelle – TATTO
- il giallo delle foglie di autunno – VISTA
- i fiori bianchi su alcuni rami – VISTA
- il cielo azzurro – VISTA
- una foglia gigante caduta sulla strada – VISTA
- le gocce di sudore sulla pelle -TATTO
- il rumore della ghiaia sotto le scarpe da ginnastica – UDITO
- un soffione al bordo del sentiero – VISTA
- …
Quando ci siamo salutati col mio amico, mentre rientravo a casa, ho provato a ricordare le cose che mi avevano colpito di più di quella corsa.
Subito mi é apparsa un’immagine: quella del piccolo “soffione” che avevo notato sul ciglio della percorso.
Il soffione é quel piccolo fiore che anziché i petali ha decine di semini piumati che i bambini (lo facevamo anche noi da piccoli!!!) raccolgono e soffiano con tutta l’aria che hanno in corpo per disperderli nei prati.
Proprio ieri, in una passeggiata con Eleonora, Lorenzo ne ha raccolti due e ne ha regalato uno a me ed uno alla sua mamma: lui li adora e quando ne trova uno é gioioso.
Era entusiasta di averci fatto un regalo preziosissimo.
Così quando ho visto il soffione mentre correvo subito la mia mente ha associato quell’immagine a quella di Lorenzo felice: avrei voluto raccoglierlo e portarlo a casa.
Ho pensato a quanto é prezioso Lorenzo per me, e a come, con i suoi piccoli gesti, riempie di calore la mia vita.
La pratica dell’attenzione mi ha portato così ad una pratica di felicità. (Un’altra pratica simile la trovi qui: “LA PRATICA DELLA MEDITAZIONE CAMMINATA, AIUTATI DA UN BAMBINO DI 2 ANNI”).
Alberto
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