EGO E ANIMA
Ho letto di recente il libro di Scardovelli “L’amore è un’azione”. Ho trovato interessante soprattutto la prima parte in cui fa una distinzione netta tra due atteggiamenti opposti di vita. Possiamo passare la nostra vita mossi dall’Ego o mossi dall’Anima.
Ognuno di noi nell’arco della sua vita è stato ferito, per questo la nostra anima si è nascosta dietro a dei meccanismi di difesa o a delle patologie, ed è allora che è subentrato l’Ego. A mio parere L’Ego si può definire come una parte ferita che vuole la rivincita su tutto quello che è andato storto nell’infanzia e nell’adolescenza: vuole più soldi, più potere, più riconoscimento. Vuole poter lamentarsi e non prendere in mano la vita. Questa parte di noi va capita e accettata, magari anche tranquillizzata più volte, ma, se vogliamo vivere felici dobbiamo seguire la nostra anima e non il nostro Ego.
Dobbiamo, come dice Scardovelli nel titolo del suo libro, fare un’azione che ci indirizzi verso la parte migliore di noi.
L’Anima è quella parte che in Psicosintesi viene chiamata il Sè, che è in contatto con Dio, con l’Amore Universale. L’Anima vuole amare e farsi amare, vuole avere compassione per chi soffre, vuole la bellezza, la Natura, la gioia.
Se però mettiamo il “pilota automantico” ci troveremo spesso a seguire l’Ego senza rendercene conto. Ma seguire l’Ego significa essere sempre meno felici e più insoddisfatti di noi e degli altri, sentiremo questa mancanza di “anima”.
La difficoltà, ma anche la sfida della vita sta proprio nel cercare di allinearci quotidianamente con la nostra Anima.
Prima di tutto bisogna essere consapevoli che, in ogni azione, in ogni gesto, in ogni parola, noi possiamo essere allineati con il Sè o con il nostro Ego. Scegliere l’anima è un’azione o come direbbe Assagioli è un atto di volontà, ma anche un allenamento.
Per capire se siamo sulla strada giusta vi propongo alcune domande che possono aiutarci:
- Se oggi fosse il mio ultimo giorno qui sulla terra come vorrei passarlo?
- Dicendo queste cose a mio marito (a mio figlio, a mia madre, a mia sorella…) sto dicendo quello che pensa la mia anima o sto cercando di affermarmi, farmi riconoscere?
- Se potessi scegliere di essere “la parte migliore di me” come mi comporterei in questa situazione?
- Sto scegliendo questa strada per amore o per orgoglio? Per passione o per riconoscimento?
L’Anima è mossa dall’Amore e dall’Unione con gli altri: l’Anima sa che siamo tutti connessi, l’Anima non critica, non emette giudizi, non si lamenta, non si da addosso.
Tutte queste cose le fa l’Ego.
Ma attenzione non cadiamo nella trappola di voler annientare l’Ego: l’Ego è una parte di noi che ha avuto la sua funzione e, in certi momenti, vuole ancora proteggerci. L’Ego va amato come un bambino che punta i piedi, a cui dare ogni tanto qualche gratificazione. Possiamo sapere che è una parte meno evoluta di noi a cui va dato affetto, ma non va dato il timone della nostra nave altrimenti ci porterà fuori dalla rotta migliore.
È utile inoltre ricordarci che in principio c’era l’Anima, che il bambino felice è naturalmente in contatto con Lei, il nostro obbiettivo è tornare lì.
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