PICCOLE PRATICHE PER MIGLIORARSI
La nostra autostima dipende molto da un semplice fattore: se il nostro comportamento è allineato con la nostra etica, con la volontà più profonda della nostra anima, saremo soddisfatti di noi stessi. Se invece ci comportiamo diversamente da come pensiamo sia giusto e corretto ci sentiremo inadatti.
Facciamo un esempio: vorrei essere una mamma amorevole ma sgrido spesso mio figlio, vorrei salvaguardare l’ambiente ma compro abitualmente bottiglie di plastica, mi piace l’ordine e la pulizia ma vivo nel caos.
Non è sempre possibile essere allineati ai nostri desideri e ai nostri valori, l’imperfezione è anche ciò che ci rende umani e simpatici: i perfettini e le perfettine non destano grande simpatia… però se ci allontaniamo troppo dai nostri ideali finiremo per essere insoddisfatti di noi stessi.
Molte volte è una questione di energia: se la mia energia è bassa mi allineo con la parte bassa di me e ho bisogno di gratificazioni immediate che fingono di darmi energia, ma in realtà me la tolgono (internet, dolci, litigare con qualcuno, lamentarsi, criticare).
Se la mia energia è alta mi comporto diversamente: coccolo mio figlio, ascolto mio marito dopo una giornata di lavoro, metto via il telefono e vado a camminare mezz’ora ogni giorno.
Vivere a un livello alto di energia mi permette di essere più felice e mi fa sentire che sto conducendo una vita ricca e sana.
Certe volte però si crea un circolo vizioso: più sono stanca più compenso mangiando male, stando su social, sgridando mio figlio ecc. La mia energia è bassa ma non faccio azioni che siano in grado di alzarla: più che prendermi cura della mia stanchezza reagisco ad essa collezionando azioni che la abbassano ancora di più.
Quando l’energia è bassa bisogna consapevolmente decidere di alzarla con azioni concrete.
Alle volte basta poco, magari iniziare a bere una bottiglia d’acqua che mi pulisce e mi idrata nel profondo, poi scegliere di fare un po’ attività fisica e mangiare frutta e verdura. Sdraiarmi sul letto o sul divano per 15 minuti ascoltando il respiro e mandando amore al mio corpo.
Queste attività di amore per se stessi sono in grado di spezzare il circolo vizioso della stanchezza e della scarsezza.
A fine giornata sarà utile tirare le somme e fare quella che chiamo LA PRATICA DEL MIGLIORAMENTO, posso prendere il mio quaderno e rispondere a queste domande:
– In cosa mi sono piaciuto oggi?
– In cosa non mi sono piaciuto?
-Cosa cambierei dei miei comportamenti di oggi? Cosa farei al loro posto?
-Cosa manca nella mia vita per essere più felice?
Quando ci rendiamo conto di alcune cose che “non vanno” bisogna fare molta attenzione alla parte critica e perfezionista che vive dentro di noi: questa pratica non è fatta per criticarci e darci addosso, ma per migliorarci e per stare meglio.
Non dobbiamo giudicarci e sentirci in colpa, dobbiamo amarci così come siamo con i nostri difetti, ma allo stesso tempo fare dei passi avanti per diventare migliori (per noi stessi, per gli altri, per il pianeta).
Ricordiamo le parole di Assagioli: “conosci, possiedi e trasforma te stesso”. Io aggiungerei una pratica alle tre da lui proposte: “conosci, ama, possiedi e trasforma te stesso”. Senza amore e accettazione per noi stessi – anche con anche i nostri difetti – è impossibile cambiare.
Solo una accettazione globale di noi ci può permettere di migliorarci.
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